Cos’è il disturbo Compulsivo da Sostanze
Il disturbo compulsivo è il desiderio di usare regolarmente sostanze psicoattive, come la cocaina. L’overdose di tale sostanza può causare danni cardiovascolari e cerebrali, come ad esempio: vasocostrizione dei vasi sanguigni nel cervello, che provoca ictus e costrizione delle arterie del cuore, che causa ischemia.
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Come aiutare un compulsivo
Se si ha un conoscente, familiare o amico che soffre di disturbo compulsivo, ci sono diverse azioni e comportamenti che si possono attuare per aiutarlo:
- È importante essere a conoscenza dei sintomi e comportamenti tipici correlati all’uso della sostanza. Per avere più dettagli sugli atteggiamenti tipici del compulsivo potete riferirvi alla sezione specifica che trovate nell’indice degli argomenti.
- È necessario instaurare un dialogo onesto e aperto con la persona affetta dal disturbo da dipendenza.
- Incoraggiare ma non obbligare la persona a seguire un percorso terapeutico. Difatti, la variabile più importante nella riuscita di un trattamento è la motivazione stessa del paziente a voler migliorare e per questo motivo non può essere imposta.
Ci sono anche degli atteggiamenti controproducenti che dovrebbero essere evitati:
- Non bisogna essere giudicanti né accusatori quando si parla con una persona affetta da dipendenza. È molto probabile che la persona risponda a questo genere di comportamenti chiudendosi in sé stesso o rispondendo in modo aggressivo.
- Evitare di rinforzare i loro comportamenti. Esempi di comportamenti rinforzanti potrebbero essere normalizzare e/o razionalizzare l’utilizzo della sostanza (“non la usa spesso”, “sa controllarsi”) oppure addossarsi parte delle responsabilità della persona sofferente (creare scuse o mentire in sua vece).
- Suggerire ad un compulsivo di smettere in modo autonomo, senza l’aiuto di uno specialista. Questo oltre ad essere molto rischioso è un processo quasi sicuramente fallimentare.
Mimica facciale di un compulsivo
- Pupille dilatate, occhi arrossati e palpebra cadente
- Rinorrea, ovvero naso che cola o epistassi, ovvero naso che sanguina
- Deglutizione atipica, più frequente e/o difficoltosa
- Tosse frequente e respiro sibilante
- Dentatura rovinata e lesioni intorno alla bocca (in particolare se si utilizza crack) e sul viso.
- Danni all’elasticità facciale (maggiore presenza di rughe) e un generale invecchiamento precoce dei tratti facciali.
- Presenza di tic facciali, quali smorfie, grugniti involontari, allargamento delle narici e movimenti improvvisi e stereotipati della testa
Atteggiamenti del compulsivo
Gli atteggiamenti e comportamenti più comuni di una persona con disturbo compulsivo sono:
- Tendere, con il proseguire del disturbo, ad isolarsi da amici e familiari. Spesso a ciò consegue un cambiamento del gruppo di frequenze, tendenzialmente verso persone anch’esse disturbate.
- Comportamenti manipolatori e mentire in modo patologico e costante.
- Sottrarsi a responsabilità e obblighi.
- Prendere in “prestito” o rubare denaro, vendere oggetti anche appartenenti a persone care per poter soddisfare la compulsione.
- Comportamenti spericolati e impulsivi, risultanti spesso in problematiche mediche, legali relazionali e/o lavorative.
- Aggressività, agitazione o euforia fuori dalla norma, forti vissuti d’ansia e depressione. Nei casi più gravi si possono sviluppare anche delle forme di psicosi, caratterizzate da ideazione paranoide, sospettosità eccessiva, insonnia, perdita del controllo degli impulsi, disorientamento e anche allucinazioni.
Il compulsivo e l’amore
Il comportamento compulsivo rende euforici e disinibiti aumentando le sensazioni e percezioni corporee.
L’atteggiamento cronico in tal senso porta a diverse complicazioni nella sfera sessuale:
- Impotenza e/o difficoltà nel mantenere l’erezione negli uomini, poiché la compulsione agisce come vasocostrittore.
- Nelle donne può causare amenorrea (mancanza di mestruazioni), galattorrea (secrezione di materiale lattescente al di fuori del periodo di allattamento) e anche sterilità.
- Può causare anedonia sessuale in entrambi i sessi.
- Dato il suo effetto disinibente, il comportamento compulsivo aumenta la possibilità di avere rapporti sessuali rischiosi e di conseguenza il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Curarsi dalla compulsione da soli
Per quanto non impossibile, curarsi dalla compulsione senza un aiuto specialistico è estremamente difficile e solitamente fallimentare.
Riuscire a smettere di comportarsi in modo compulsivo è infatti solo il primo passo, la parte più difficile inizia con il periodo di astinenza nel quale si deve resistere al craving, ovvero il desiderio stesso di assumere la sostanza.
Resistere a queste crisi di astinenza è quasi impossibile per la maggior parte dei pazienti, per i quali diventa necessario richiedere un supporto di tipo piscologico o psicoterapeutico, accompagnato in alcuni casi anche da terapie farmacologiche o da altri tipi di trattamenti. La Stimolazione Magnetica Transcranica Ripetitiva (rTMS) ad esempio, è uno dei pochi strumenti in grado di ridurre significativamente i livelli di craving in pazienti affetti da dipendenze.
Compulsivo come riconoscerlo
Il compulsivo appare “schizzato”, sempre a mille, iperattivo, per poi piombare in uno stato di depressione e disinteresse verso tutto.
Presto inizierà a mentire per nascondere la verità, e anche per giustificare un bisogno di soldi sempre crescente. Ed è proprio questo bisogno che induce molti soggetti a compiere poi gesti criminali, come furti o violenza, verbale e anche fisica.
Se scoperta, la persona che abusa, diventerà manipolatrice e darà la colpa agli altri, insinuando nei propri cari il dubbio che sia colpa loro se si ritrova in quella situazione.
Le bugie di un compulsivo
La manipolazione o il mentire in modo patologico sono atteggiamenti tipici di tutte le persone affette da disturbi compulsivi. Le tipologie di menzogne più frequenti sono:
- Tendere ad incolpare gli altri per i propri errori o mancanze (“E’ colpa tua se faccio uso”, “Il mio capo ce l’ha con me”).
- Creare scuse per nascondere l’abuso o per racimolare soldi (“Non so che fine abbiano fatto quei soldi”, “Ho perso il lavoro e ho bisogno di un prestito”).
- Mentire agli altri e a sé stessi per evitare sentimenti di vergogna e per giustificare l’utilizzo della sostanza (“Smetto quando voglio”, “E’ solo per questo periodo particolarmente stressante”).
- Mentire per evitare il confronto, spesso quando vengono interrogati direttamente sulla loro dipendenza e sulle conseguenze della stessa (“Non ho tempo al momento”, “Non ti preoccupare, è tutto sotto controllo”).
Farmaci per compulsivi
I farmaci vengono principalmente utilizzati per attenuare le sensazioni di craving, in modo tale da evitare una ricaduta o per trattare altre sintomatologie correlate all’abuso, come umore depresso, ansia, insonnia e crisi psicotiche.
- Riguardo il craving, come anche per i disturbi d’ansia e del sonno, vengono utilizzate principalmente le benzodiazepine che hanno proprietà ansiolitiche, sedative e miorilassanti.
- Per l’umore depresso vengono prescritti antidepressivi, come SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), SNRI (inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina) o TCA (antidepressivi triciclici)
- In caso di crisi psicotiche, vengono solitamente prescritti neurolettici o benzodiazepine
È sempre consigliato associare alla terapia farmacologica un intervento psicologico o di counseling.
Domande più frequenti sul Disturbo Compulsivo
Come pensa un compulsivo?
Il primo pensiero è sempre verso la sostanza stessa, come e dove reperirla, quanta comprarne o su quanta ne rimane. Di conseguenza, la successiva preoccupazione è data dal trovare i modi per permettersi la sostanza: spesso i tossicodipendenti tendono a rubare, vendere oggetti e ad indebitarsi.
Il soggetto dipendente da cocaina è solitamente molto sicuro di sé, in quanto la cocaina stessa tende ad alimentare un senso di onnipotenza.
Per questo, il compulsivo è spesso molto reticente a cominciare una cura o trattamento, perché convinto di poter smettere quando e come vuole.
Come riconoscere una crisi di astinenza?
- Iperattività del sistema nervoso autonomo.
- Aumentato tremore delle mani.
- Insonnia.
- Nausea e vomito.
- Presenza transitoria di allucinazioni visive, uditive o tattili.
Che cosa è il craving?
Il craving è il desiderio impulsivo ed incontrollabile di assumere una sostanza o un qualunque altro oggetto gratificante.
Spesso è accompagnato da irrequietezza, pensieri ossessivi sull’uso e da sintomi fisici, come ad esempio sudorazione aumentata e tachicardia.
Quanto dura l'astinenza?
L’astinenza dura da una a dieci settimane; il soggetto è incapace di provare piacere, perde interessi, energie, è angosciato e generalmente insonne. Possono inoltre manifestarsi sospettosità, paranoia, allucinazioni ed insonnia. E’ qui generalmente che si ha la ricaduta, e quindi l’inizio di un nuovo binge.